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'''''{{PAGENAME}}''''' (Allegoria dell'Inclinazione) is a painting by [[Artemisia Gentileschi]].
'''''Allegoria dell'inclinazione''''' è un dipinto ad [[Pittura a olio|olio]] su [[Pittura su tela|tela]] di cm 152 x 61 realizzato nel [[1615]]-[[1616|16]] dalla [[pittore|pittrice]] [[italia]]na [[Artemisia Gentileschi]]. Si trova nel soffitto della Galleria dei dipinti di [[Casa Buonarroti]], a [[Firenze]].
==Storia e descrizione==
Il dipinto – commissionato nel [[1615]]-[[1616|16]] da Michelangelo Buonarroti il giovane ([[1568]]-[[1646]]), nipote del celebre [[Michelangelo Buonarroti|artista fiorentino]] – raffigura una giovane donna nuda, che regge con ambo le mani una bussola, sospesa in aria, su una coltre di nubi celesti, mentre una piccola stella luminosa brilla di fronte alla sua fronte incorniciata da biondi capelli che sembrano voler ribellarsi ad una sin troppo elaborata acconciatura.
Rappresenta l'allegoria della ''Inclinazione'' ovvero del talento naturale, la predisposizione per un'arte. Le fattezze della giovane, ricordano i tratti somatici di alcuni ritratti (come l'incisione di Jérome David) e presunti autoritratti della pittrice.
Così ne parla [[Alexandra Lapierre]] nel suo romanzo su Artemisia:
{{quote|[...] nel chiederle un dipinto per uno dei cassettoni del soffitto, ne aveva formulato chiaramente il programma iconografico: voleva che rappresentasse ''una giovane donna che abbia del ardito'', che fosse svestita e incarnasse l'Allegoria dell'inclinazione, l'allegoria di tutte le propensioni artistiche del divino [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]]. Con una libertà sconcertante, Artemisia aveva raffigurato sé stessa, completamente nuda. Oggetto del desiderio degli uomini ed oggetto dei propri dipinti, rivendicava contemporaneamente in quest'opera la bellezza del proprio corpo e il genio del suo pennello.}}
Attraverso l'allegoria, Artemisia Gentileschi, allora ventiduenne, avrebbe dunque celebrato anche la propria inclinazione artistica. Vero o falso che sia proporre una identificazione così stretta della giovane donna della tela con la figura di Artemisia, è indubbio che il dipinto doveva avere una carica di conturbante sensualità; carica che oggi si può solo immaginare, avendo un terzo Michelangelo Buonarroti, bisnipote del committente, infelicemente ordinato a Baldassarre Franceschini, detto [[il Volterrano]], l'esecuzione dei drappeggi moralistici che ne coprono le nudità (intorno al [[1684]]).
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'''''{{PAGENAME}}''''' (Allegoria dell'Inclinazione) is a painting by [[Artemisia Gentileschi]].
'''''Allegoria dell'inclinazione''''' è un dipinto ad [[Pittura a olio|olio]] su [[Pittura su tela|tela]] di cm 152 x 61 realizzato nel [[1615]]-[[1616|16]] dalla [[pittore|pittrice]] [[italia]]na [[Artemisia Gentileschi]]. Si trova nel soffitto della Galleria dei dipinti di [[Casa Buonarroti]], a [[Firenze]].
==Storia e descrizione==
Il dipinto – commissionato nel [[1615]]-[[1616|16]] da Michelangelo Buonarroti il giovane ([[1568]]-[[1646]]), nipote del celebre [[Michelangelo Buonarroti|artista fiorentino]] – raffigura una giovane donna nuda, che regge con ambo le mani una bussola, sospesa in aria, su una coltre di nubi celesti, mentre una piccola stella luminosa brilla di fronte alla sua fronte incorniciata da biondi capelli che sembrano voler ribellarsi ad una sin troppo elaborata acconciatura.
Rappresenta l'allegoria della ''Inclinazione'' ovvero del talento naturale, la predisposizione per un'arte. Le fattezze della giovane, ricordano i tratti somatici di alcuni ritratti (come l'incisione di Jérome David) e presunti autoritratti della pittrice.
Così ne parla [[Alexandra Lapierre]] nel suo romanzo su Artemisia:
{{quote|[...] nel chiederle un dipinto per uno dei cassettoni del soffitto, ne aveva formulato chiaramente il programma iconografico: voleva che rappresentasse ''una giovane donna che abbia del ardito'', che fosse svestita e incarnasse l'Allegoria dell'inclinazione, l'allegoria di tutte le propensioni artistiche del divino [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]]. Con una libertà sconcertante, Artemisia aveva raffigurato sé stessa, completamente nuda. Oggetto del desiderio degli uomini ed oggetto dei propri dipinti, rivendicava contemporaneamente in quest'opera la bellezza del proprio corpo e il genio del suo pennello.}}
Attraverso l'allegoria, Artemisia Gentileschi, allora ventiduenne, avrebbe dunque celebrato anche la propria inclinazione artistica. Vero o falso che sia proporre una identificazione così stretta della giovane donna della tela con la figura di Artemisia, è indubbio che il dipinto doveva avere una carica di conturbante sensualità; carica che oggi si può solo immaginare, avendo un terzo Michelangelo Buonarroti, bisnipote del committente, infelicemente ordinato a Baldassarre Franceschini, detto [[il Volterrano]], l'esecuzione dei drappeggi moralistici che ne coprono le nudità (intorno al [[1684]]).
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